Il 9 febbraio Netflix ha rilasciato la quarta parte di Disincanto, una serie animata statunitense, ideata da Matt Groening, creatore de I Simpson e di Futurama.
Nonostante al suo debutto non ottenne il successo sperato la serie ha raggiunto la quarta stagione e nel tempo ha dimostrato di esser una serie valida molto più di quel che poteva sembrare.
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Trama
La storia è ambienta nel regno magico di Dreamland e percorre le vicende di Tiabeanie principessa del regno.
Se vi aspettate la graziosa principessa in attesa di essere salvata dal principe azzurro vi sbagliate di grosso. Tiabeanie o “Bean” è una irresponsabile e irriverente bevitrice di birre che fa di tutto per sfuggire ai suoi doveri di principessa. Non è certo un fiore delicato che necessita di cure, anzi lei sa benissimo badare a se stessa ed è pronta a vivere le avventure più disparante insieme ad Elfo e al demone Lucy.
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Nonostante la prima parte fosse stata un po’ dispersiva nelle stagioni successive la trama comincia ad essere più lineare e a seguire un filo logico.
Gli avvenimenti delle precedenti parti sono ripresi e ben inseriti in questa nuova stagione. Rimane tuttavia la sensazione che la serie non parta mai veramente e che sia solo un lunghissimo preambolo a volte anche un po’ sottotono.
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Dreamland contro gli stereotipi
Per quando sia una serie satirica che vuole prendere in giro il mondo fantasy e i suoi personaggi ci imbattiamo in alcuni temi che hanno un certo spessore e vogliono abbattere gli stereotipi.
La stessa Bean semplicemente essendo se stessa dimostra di non essere la classica fanciulla in pericolo ma l’eroe dell’avventura pronta ad affrontare ogni difficoltà ed a crescere.
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Non solo, nelle prime stagioni vediamo come non si faccia molti problemi a scappare dai matrimoni combinati ed avere serate piccanti con vari uomini. Tutto in linea col personaggio, ma nel tempo abbiamo una maturazione e capiamo perché non riuscisse a trovare l’uomo adatto: Bean finisce per innamorarsi di una donna sirena.
La Sirena Mora si insinua sempre di più nei pensieri di Tiabeanie dimostrando che Dreamland non è il luogo medievale che appare, è molto più inclusivo di quel che potrebbe sembrare.
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Ma non solo lei, scopriremo già dalle prime stagioni che Elfo ha sangue di elfo solo per metà. Anche Re Zog ha preso come seconda moglie una donna anfibio e più in là si innamorerà di una Donna Orso, Ursula.
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Oppure i due piccoli valletti di Re Zog che sembrerebbe abbiano una relazione.
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Insomma l’unione tra specie diverse non sembra essere poi un problema in questo regno, così come la sessualità di ognuno è espressa con molta serenità anche se non sempre accettata da tutti. Ma quello che a noi arriva è sicuramente un messaggio di inclusività e di accettazione. Con la sua irriverenza questa serie si prende gioco degli omofobi, dei puristi e di chiunque non accetti la diversità come parte integrante del nostro mondo.
Voi avete già visto questa serie? Fateci sapere cosa ne pensate con un commento qua sotto!