La sala degli eroi

LGBT e videogiochi

Citazione

Ikki:
Ricordo che da bambina non si vedevano molti personaggi del mondo LGBT, se non per film o opere dedicate e solitamente tragiche (es. Philadelphia). Solo negli anni successivi per fortuna siamo riusciti a superare questa chiusura mentale verso il diverso, anche se di strada ne abbiamo ancora molta. Ad esempio mi viene in mente nella mia infanzia, sempre riguardo alla censura, le Sailor Starlight e la loro dubbia trasformazione. O anche il rapporto fra le sailor Urano e Nettuno.
Paradossalmente proprio il nostro mondo potrebbe essere stato quello pioniere nella descrizione di determinate realtà tenute sempre nascoste. Sicuramente però dal nostro mondo nerd possiamo trovare un'apertura sotto tale aspetto. Infatti, per quanto ne possano dire eventuali giocatori o fandom, tutte le storie LGBT apparse, sopratutto le recenti, non risultano forzose. Non sono state messe lì per il politically correct, anzi.

Personalmente ho apprezzato anche le possibilità che venivano offerte nei giochi dove eri tu che caratterizzavi il pg. Ad esempio su Fallout 4, ma anche su AC: Valhalla, si poteva scegliere se flirtare con uomini, mutanti ecc.
Poi se pensiamo ad una serie tv come Sense8, sarebbe stata impensabile 15/20 anni fa. Anche se per ora è limitata a Netflix e non so se mai sbarcherà sulle reti nazionali (a prescindere dagli accordi con la piattaforma streaming).

Concludo dicendo che a me personalmente non disturbano le differenze. Anzi, vedere sdoganate queste cose mi rende solo che felice. Sono un po' stanca della visione fallocentrica dove il protagonista è sempre il classico figo bianco etero.

Grumpy:
Il primo personaggio della storia videoludica dal "genere indefinito" è Birdo, la creatura rosa antagonista in Super Mario Bros 2.

Birdo viene più recentemente descritto come un maschio che si crede femmina, possiamo quindi interpretarlo come la prima transgender MtF apparsa in un videogioco.

Personalmente, la prima volta che mi sono interfacciata con la tematica lgbt nel mondo videoludico è stata la volta in cui ho giocato Life is strange, titolo che porto tuttora nel cuore e che consiglio a tutti.

Molti pensano che l'opera "recente" meglio riuscita che vede un personaggio LGBT nella trama sia The last of us, ma io trovo che Dontnod abbia sempre inserito meglio questo tema nelle sue opere videoludiche. In particolare, mi sento di citare Tell me why, la toccante storia di un ragazzo transgender.
Il gioco, regalato da steam nel mese del Pride lo scorso anno, ma tuttora acquistabile, analizza nello specifico le situazioni e i pensieri di Tyler, il protagonista Ftm della vicenda e ci mostra l'odio e le ingiustizie che ha dovuto subire dalle persone, a partire da sua madre, la donna che avrebbe dovuto amarlo incondizionatamente, a causa del suo errore più grande, ovvero "scegliere di essere sé stesso".

Dontnod ha creato il personaggio di Tyler basandosi su un continuo confronto con membri della comunità, dimostrandoci che non è possibile descrivere così bene situazioni simili senza averle vissute da vicino.
Chiaramente Tell me why è un' opera di fantasia, ma rappresenta un vero e proprio specchio della realtà, quindi è sempre consigliatissimo.

Personalmente non comprendo l'astio e le persone che commentano negativamente la scelta di inserire personaggi della comunità in videogiochi e film (ripenso alla questione the last of us,.pt.2 che Trovo che sia una scelta come un'altra, se ben contestualizzata e non inserita per il solo scopo di essere inclusivi

Sam:
È vero, fino a 15 o 20 anni fa alcune cose era impossibile vederle su schermo o su un videogioco. Ultimamente il politically correct ha preso un po’ il sopravvento probabilmente ma non mi sento comunque di criticarlo. Secondo me una realtà che è sempre stata celata magari adesso vuole un po di rivalsa.
Il primo videogioco in cui mi sia imbattuta in una tematica LGBT è The Last of Us e come dite voi penso sia inserita in modo molto pertinente. La storia Ellie e Dina o di Lev non è per nulla forzata e ci fa vedere come nonostante il mondo stia cadendo a rotoli devastato dai clicker il pregiudizio e l'odio verso ciò che è “diverso" è comunque presente.
Per quanto riguarda film e telefilm sicuramente abbiamo molti più esempi, in particolare ricordo Y l'ultimo Uomo, una serie distribuita su Disney Plus che prende spunto dall'omonimo fumetto. Come è possibile intuire dal titolo in un mondo post apocalittico dove sono improvvisamente morti tutti i maschi di ogni specie (compresi aborti) sopravvivono solamente un ragazzo e la sua scimmietta maschio.
Qui le tematiche sulla sessualità e sull’orientamento sono messe in discussione, anche se solo di sfondo alle vicende, è chiaro come ognuno in un mondo popolato praticamente da sole donne cominci a porsi delle domande. Non solo vediamo pure come sia difficile per quelle persone nate donne che avevano incominciato una cura ormonale per cambio di sesso siano comunque visti alcune volte positivamente ma molte altre volte negativamente e soprattutto quanto sia difficile mantenere l’identità raggiunta.
Personalmente penso che oggi abbiamo più libertà di espressione e anche le tematiche LGBT vengono affrontate con più semplicità, tuttavia l'odio purtroppo è una costante nell'uomo. Io sono sempre stata molto aperta mentalmente ad accettare ogni persona per quello che è.

Vorrei terminare con una citazione di V per Vendetta, la lettera lasciata da Valerie che esprime perfettamente quello che sento e che spero imparino tutti a provare “...Spero che il mondo cambi e le cose vadano meglio ma quello che spero piu’ di ogni altra cosa e’ che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscero’ mai, anche se non ridero’, e non piangero’ con te, e non ti bacero’, mai… io ti amo, dal piu’ profondo del cuore… Io ti amo".