Ed ecco che un altro thriller psicologico sta per venire alla luce!
Un titolo che ho deciso di pre-ordinare a scatola chiusa, guidata anche dal fascino che ha esercitato su di me “Town of light” (se non avete letto il mio articolo su questo titolo vi consiglio di recuperarlo qui)
LKA, casa creatrice del pluripremiato Town of light, partorisce così il suo secondo gioco, completamente made in Italy.
Il team è specializzato in giochi narrativi con tematiche particolari, che invitano a))a riflessione, forti di una narrazione profonda, atmosfere cupe, elementi inquietanti ed un reparto grafico eccellente.
Breve trama (no spoiler)
Martha Is Dead è un thriller psicologico in prima persona che ci teletrasporta nell’Italia del 1944 che, proprio in quegli anni, stava vivendo la tragedia della guerra.
Mentre l’esercito è indaffarato sul fronte, le vite delle persone non impegnate a combattere vanno avanti…in qualche modo.
In particolare, questo titolo ci fa vivere il dramma di Giulia, che ha perso la sua sorella gemella, Martha appunto.
La ragazza, figlia di un soldato tedesco, è stata infatti assassinata, ma ancora non se ne conosce il motivo.
Accompagneremo Giulia nella sua fase di elaborazione del lutto e di ricerca dei motivi per cui questo omicidio è stato compiuto. La verità affonda le sue radici in una coltre di mistero, superstizione e paranormale.
Cosa possiamo aspettarci da questo titolo?
Martha is dead è un gioco totalmente in italiano, sia nei sottotitoli che nel doppiaggio.
È il primo gioco indie in cui la lingua italiana è un’impostazione predefinita all’avvio del gioco.
Il gioco ci mostra da vicino la fase di elaborazione di un lutto, con i relativi pensieri, riflessioni ed i comportamenti che ne conseguono.
Come è stato per Town of light, la trama è ispirata a fatti reali. I luoghi in cui si svolge sono stati perfettamente ricostruiti dal team di LKA.
È possibile infatti, ancora una volta, esplorare la campagna toscana a piedi o in bicicletta e notare una raffinata cura dei dettagli ed un’impressionante fedeltà alla realtà dell’epoca.
Lo stesso compositore che aveva già lavorato al progetto di Town of light ci regala inoltre una colonna sonora malinconica, ma molto evocativa.
Ad impreziosire ulteriormente il lavoro svolto è stata aggiunta la possibilità di ascoltare la radio con notizie e brani rivisitati del periodo (titoli come “bella ciao”).
Nei ritagli di giornale e nei telegrammi che troveremo qua e là è possibile leggere fatti di cronaca realmente accaduti in tempo di guerra.
Ancora una volta LKA ci stupisce con l’accurata ricerca di particolari, che sa trasportare il giocatore nella quotidianità e nelle vite dei protagonisti, che non sono solo un insieme di pixel, ma veri e propri echi di vite passate.
Conclusioni
Personalmente, nutro delle buone speranze per Martha is dead.
Ho amato Town of light, nonostante qualche limite di gioco e di meccanica da perfezionare (credo che fossero dovuti esclusivamente al team di sviluppo inesperto, alle prime armi) e mi aspetto un’esperienza di gioco ugualmente, se non più coinvolgente ed, a tratti, istruttiva.
E voi? Conoscevate Town of light? Che aspettative avete per questo gioco? Fatecelo sapere in un commento.