Montagna, sole cuore amore…ah no
Agosto per molti è un mese agognato per le fatidiche vacanze: anche per la sottoscritta, che quest’anno è riuscita a ritagliarsi nientepopodimeno che la settimana di Ferragosto. Sì, lo so, andare in ferie a Ferragosto fa schifo, ma sapete cosa fa ancora più schifo? Andare in ferie a Ferragosto e piove tutta la settimana. E ovviamente è quello che mi è successo.
Il lato positivo di questo bicchiere molto al di sotto del mezzo pieno è che fortunatamente non sono andata in montagna a mani vuote, ma con metà del bagagliaio invaso da giochi da tavolo. Oggi vi parlo quindi di uno dei giochi da tavolo nuovi che non vedevo l’ora di provare per via delle sue grafiche carine e accattivanti: Brew!
Brew, introduzione al gioco da tavolo
Si tratta di un peso medio-basso, un gestionale basato su meccaniche di piazzamento di dadi per il controllo territori (vi ricordate come si categorizzano i giochi da tavolo?), competitivo. In genere tendo ad evitare di giocare i competitivi 1vs1 perché mi trasformano in un mostro senza cuore assetato di vittoria, e stavolta non ha fatto eccezione.
Infatti Brew, nonostante i disegnetti carini, può essere un gioco molto competitivo, dove non si risparmiano i tiri mancini: nel tentativo di conquistare più carte foresta possibili piazzando i dadi, ci sono molti modi per ostacolare l’avversario. Fino all’ultimo si può ribaltare la situazione, giocando in maniera accorta i dadi speciali (quelli con i simboli degli elementi), oppure utilizzando i poteri degli animaletti della foresta, o ancora mescendo una pozione con effetti utili a guadagnare vantaggio. Brew, infatti, viene proprio da “mescere” le pozioni, una dinamica molto interessante di questo gioco.
Brew, le meccaniche del gioco da tavolo
L’originalità del gioco da tavolo Brew è proprio nella varietà di strategie possibili per raggiungere la vittoria. Il fine di massimizzare i punti può essere raggiunto acquisendo risorse per le pozioni e gli animaletti, conquistando i territori per fare punti e ostacolando l’avversario affinché non ottenga i territori sperati. Altra cosa interessante è che l’acquisizione risorse foresta (per prendere animali e pozioni) è legata all’acquisizione di territori, spingendoti a volte a prendere territori che non ti servono per avere determinate risorse oppure viceversa ad avere risorse inutili per conquistare un certo territorio. Il come raggiungere la vittoria non è scontato, infatti alla prima partita ho vinto non grazie ai territori accumulati (che erano molto minori del mio avversario), ma grazie ai punti ottenuti dalle pozioni utilizzate.
La componente di ostacolare gli altri è molto presente, rendendo il gioco uno di quelli in cui tirare fuori la bastardaggine che è in sé, e a mio parere più adatto a giocare in 3 o in 4, onde evitare rancori permanenti o rottura di fidanzamenti (fortunatamente io e il mio compagno abbiamo imparato a perdonarci per le pugnalate in-game).
Giudizio finale su Brew (TLDR)
Il mio giudizio, quindi, è tutto sommato positivo: non è un gioco che ha un effetto “wow”, ma le dinamiche originali permettono un buon grado di divertimento ed interazione, in un tempo molto contenuto (30-40 minuti). Si merita un 8/10.
Pro | Contro |
– Dinamiche interessanti che bilanciano il controllo territori e l’acquisizione di risorse – La vittoria può essere raggiunta tramite differenti strategie – Belle illustrazioni e dadi custom molto ben fatti | – Induce ad un alto grado di bastardaggine, forse un po` troppo per i miei gusti – Fattore alea può avere un peso rilevante (se si ha sempre sfortuna nel lancio dei dadi si può accumulare un notevole svantaggio) |