Porco Rosso e la Resistenza

Sicuramente chiunque di voi, anche se non lo ha mai visto, conosce il film di Porco Rosso. Un film scritto da Miyazaki e prodotto dallo studio Ghibli nell’ormai lontano 1992.

Trama

Porco Rosso è un film tutto ambientato in Italia, a cavallo fra le due guerre mondiali, in particolare nell’estate del 1929. Il protagonista, Marco Pagot, dalle sembianze di un maiale, è un pilota di un proprio idrovolante di colore rosso brillante.

Marco è un ex pilota dell’aeronautica che ha combattuto durante la prima guerra mondiale. E proprio durante la guerra ha visto morire tutti i suoi amici piloti, lui stesso è sopravvissuto per miracolo.

Nonostante – non sappiamo bene per quale maleficio – ora ha le sembianze di un porco, ha mantenuto la sua abilità di pilota e rifugiato su un isolotto nel mare Adriatico, dà la caccia ai pirati del cielo e ne riscuote le taglie. 

Durante il film lo vediamo alle prese con la banda Mamma Aiuto e con un americano, Donald Curtis, ma una cosa che ci colpirà è proprio la determinazione del nostro protagonista.

(Quasi) Solo contro tutti

Vive da solo, caccia da solo, si difende da solo. Viene invitato a tornare nell’aeronautica con la promessa che in cambio avrebbe avuto cancellati tutti i suoi reati. Ma di che reati parliamo?

Porco fa il cacciatore di taglie per sopravvivere, ma vivendo fuori dalla società viene visto come un pirata anche lui. È un fuorilegge per le leggi fasciste dell’epoca, tanto più essendo ex militare ed abile pilota che non vuole tornare a combattere per la patria.

In questa scena emerge palesemente l’anima resistente di Marco, un’anima che si manifesta più o meno velatamente durante tutto il film.

Avendo combattuto e vissuto la Grande Guerra, vedendo ora la povertà che ne è scaturita (la Grande Depressione del ’29), egli rifiuta il dominio di un regime che priva la libertà dell’individuo.

“Tra fare la guerra e cacciar taglie che differenza c’è?”

“Be’, vedi, chi guadagna con la guerra è un farabutto; chi non riesce a guadagnare cacciando taglie è un imbecille.”

Marco può contare sull’aiuto di Gina, artista e amica storica, e sul suo vecchio compagno d’armi Arturo Ferrarin. Quest’ultimo nonostante sia un comandante dell’aeronautica, aiuta Porco a non farsi catturare o uccidere.

Durante il viaggio a Milano per riparare l’idrovolante, infatti, vediamo uno squadrone punitivo fascista che pedina il nostro protagonista fino ad aprire il fuoco quando lui scappa con Fio e il velivolo ormai riparato.

Storia

Come sapete, nella storia del nostro Paese è presente un lungo e nero ventennio di dittatura fascista. Nel 1922 Mussolini elesse i due direttori generali della Regia Aeronautica: Giulio Douhet, per l’aeronautica militare, e Arturo Mercanti per l’aviazione civile.

Mussolini nel 1923 si autoproclamò Commissario dell’Aeronautica e come vicecommissario nominò Aldo Finzi. Quest’ultimo fu tenente pilota nella Grande Guerra.

Siamo abituati a localizzare la Resistenza nel periodo che va dalla firma dell’armistizio fino alla fine della Seconda guerra mondiale. È impossibile però pensare e credere che un sentimento come quello della Resistenza sia nato solo dopo tanti anni dall’instaurazione del regime fascista.

Infatti le prime manifestazioni contro il fascismo le troviamo già durante i primi anni ‘20, più in generale possiamo dire che erano presenti molti gruppi di persone che avevano radici antifasciste, ma con pensieri politici diversi (comunismo, anarchismo, socialismo ecc).

Fra il 1924 e il 1925 Mussolini avviò l’instaurazione del regime totalitario fascista in Italia che ebbe come avvenimento più famoso l’omicidio di Matteotti, un deputato che contestò le recenti elezioni. Egli elencò una serie di violenze e minacce fatte dagli squadroni fascisti ai fini di ottenere la maggioranza durante le elezioni del 6 aprile 1924. Matteotti fece questo discorso il 30 maggio e il successivo 10 giugno venne rapito e ucciso. Proprio il suo omicidio fu simbolo della repressione cruenta che i fascisti attuavano ai danni degli oppositori del regime.

Dopo questo fatto, il Fascismo non venne fermato neanche dall’allora Re Vittorio Emanuele III sciogliendo le camere. Anzi, seguirono numerosi altri episodi di repressione e persecuzione di ogni persona o gruppo contraria al regime fascista.

Oppositori e persecuzioni

In una narrazione rilassante e solare come quella dello studio Ghibli difficilmente possiamo immaginarci un periodo buio come era di fatto in quegli anni nel nostro territorio.

Come già detto, il nostro Porco Rosso viveva su un isolotto nel mar Adriatico. Nell’epoca del ventennio molti oppositori, quando non venivano torturati e uccisi, venivano esiliati su isole e terre di confine, soprattutto dopo la promulgazione delle leggi fascistissime.

Non mi risulta difficile quindi pensare al nostro protagonista come ad un antifascista oppositore del regime. Che sia stata anche la scelta del colore dell’idrovolante un caso?

Finisce qui questo appuntamento della rubrica storica, fatemi sapere in un commento cosa ne pensate! Alla prossima, la prossima settimana!

2 commenti

  1. Nel film “Porco Rosso”, il protagonista è un aviatore e l’intera trama si basa sul volo, sui velivoli e sui combattimenti aerei. In questo film tra l’altro Miyazaki cita famosi piloti italiani come Francesco Baracca, Arturo Ferrarin e Adriano Visconti, confermando la sua passione per l’Italia gli aerei italiani e la Regia Aeronautica.
    Il sentimento suo socialista è profondamente permeato di idealismo e internazionalismo.

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