Sono passati ormai 6 anni da quando, nelle sale cinematografiche, uscì The Boy. Ricordo che, quando vidi il trailer per la prima volta, frequentavo l’ultimo anno di liceo e restai affascinata dall’idea di una bambola inquietante, non assassina e non posseduta da entità (stile Annabelle) questo film doveva essere diverso. Così lo attesi per settimane, prima di guardarlo tutta sola nella mia cameretta, al buio, esattamente come fanno i serial killer.
The boy
The Boy è un film del 2016 diretto da William Brent Bell.
Le riprese sono cominciate nel marzo 2015 e si sono svolte a Victoria, nella Columbia Britannica, nel Castello di Craigdarroch.
Breve trama (no spoiler)
Greta Evans, una ragazza americana, accetta un lavoro da bambinaia presso gli Heelshire, una famiglia inglese che abita in una villa enorme.
Al suo arrivo, Greta conosce Malcolm, l’addetto alle consegne di alimentari nella villa e poi conosce anche i proprietari della casa: una coppia di anziani con la puzza sotto il naso.
Greta nota subito che nella casa c’è qualcosa che non va. Le persone si comportano in modo strano quando si parla di Brahms, il “bambino” a cui lei dovrebbe badare.
E infatti, dopo qualche minuto, i due anziani le presentano il loro figlioletto, che è in realtà un bambolotto a grandezza naturale.
All’inizio Greta ride nervosamente, ma gli sguardi irritati dei due coniugi le fanno capire che forse l’atteggiamento giusto è quello di fingere che la situazione sia normale.
Gli Heelshire si allontanano per una vacanza e lasciano a Greta delle regole da seguire per Brahms.
Ovviamente, rimasta sola, Greta lascia il bambolotto su una sedia e se ne dimentica, finché succede qualcosa che farà cambiare il suo comportamento.
Bambole e film horror
Alla base dei film horror con componente paranormale vi è quasi sempre una relazione tra oggetti inanimati che prendono vita e interagiscono in qualche modo con l’ambiente ed i personaggi che li circondano.
Le bambole in particolare, suscitano una forte inquietudine per il loro aspetto antropomorfo e per il loro sguardo fisso nel vuoto.
In quelle più realistiche, sembra quasi che gli occhi possano muoversi e non è difficile fantasticare su oggetti con queste caratteristiche.
In questo caso specifico, l’utilizzo del bambolotto è ingegnoso e rende la situazione iniziale già abbastanza intrigante.
Il film infatti mostra subito la reazione iniziale di spiazzamento davanti a una situazione bizzarra.
Con queste premesse, si gioca con l’incertezza della vera natura del pupazzo e dell’influenza che ha su Greta e sulla casa. Niente di nuovo fin qui. Finché non si arriva alla parte conclusiva, in cui il film cambia completamente strada, mostrandoci un colpo di scena non molto credibile, ma di cui si può apprezzare l’originalità (e mi fermo qui, per evitare lo spoiler)
Conclusioni
Credo che il film, nel complesso sia ben fatto, ma, tolta la situazione di imbarazzo iniziale di fronte alla quale si trova la protagonista ed il colpo di scena, seppur poco credibile, finale, non presenti chissà quali elementi originali.
La trama procede abbastanza lentamente, la psicologia già fragile della protagonista ed il suo comportamento nei confronti di Brahms, sono di difficile lettura, poiché cambiano totalmente senza un vero e proprio evento scatenante.
Nell’insieme definirei l’opera mediocre, interessante solo nei primi minuti e noiosa per il resto, con un sequel anche peggiore, ma di questo ne parleremo un’altra volta.
E voi? Conoscevate questo film? Cosa ne pensate?
Fatecelo sapere in un commento.